martedì 19 aprile 2011

Gli annessi cutanei

               Nelle conoscenze di base che dobbiamo necessariamente avere, bisogna includere anche quel piccolo mondo che sta intorno al capello del quale nel medesimo tempo esso fa parte: gli annessi cutanei.
                Nel disegno, molto schematizzato, si può vedere quella parte di annessi cutanei che interessa in particolar modo le argomentazioni sostenute dall'acconciatore nell'azione di convincimento sulla cliente.
                Vediamo il follicolo (e non «poro» del capello come spesso si ha l'abitudine di chiamarlo) che è, come già detto, l'incavo dove nasce il capello. In fondo alla sacca del «follicolo» vediamo il bulbo, che è la vera radice del capello. La papilla germinativa, che si insinua nell'incavo del «bulbo» e che costituisce la matrice del capello. I vasi sanguigni, che alimentano la «papilla germinativa» e di conse-guenza il «bulbo». La ghiandola sebacea, che produce il sebo, il quale, attraverso il canale escretore, viene riversato nel «follicolo», poi sulla cute e i capelli. La ghiandola sudoripara , così chiamata perché il suo prodotto, cioè il sudore, è riversato, attraverso i relativi canali escretori, sulla superficie cutanea. Il muscolo erettore del pelo o promotore, che è appunto responsabile della erezione del pelo e della ben nota pelle d'oca.

Il colore del capello

                Il pigmento naturale che costituisce il colore dei capelli si chiama melanina, ed è in pratica la stessa sostanza che va a formare l'abbronzatura della pelle.
                La melanina viene prodotta da cellule specializzate chiamate melanociti, che sono distribuiti tra le cellule dello strato germinativo epidermico e nella parte superiore del bulbo pilifero.
Si ritiene che nelle varie razze, le variazioni di colore dei capelli, degli occhi e della pelle non dipendano dal numero dei melanociti, bensì dal regime della loro attività funzionale.
                Nei capelli la melanina è presente sotto forma di due pigmenti: eumelanina e feomelanina.
              L’eumelanina è responsabile della pigmentazione scura (bruno e nero). La feomelanina è responsabile della pigmentazione chiara (biondo e rosso). La combinazione dei due pigmenti in variate proporzioni determina la qualità e l'intensità del colore.
               
                 La diversa distribuzione dei pigmenti tra le fibre determina delle differenze di colore da zona a zona nello stesso capello. Difficilmente esistono sulla stessa testa capelli identici, soprattutto per le molteplici diversità nelle sfumature dei colori. Il colore reale di una capigliatura, cioè quello che noi vediamo, in effetti, non è altro che la risultante di un complesso di sfumature diverse.
                Il colore dei capelli va dal nero intenso al bianco argento (assenza totale del pigmento), passando per tutte le nuances del bruno, castano, biondo, ecc... Per poter meglio praticare la colorazione, è stata costituita la scala cromatica dei colori base. Il n. 1 corrisponde al nero, il n. 2 al bruno, il n. 3 al castano scuro e così via, fino al n. 10 che corrisponde al platino.
                                Dicesi tono la differenza di colore esistente fra due numeri attigui della scala dei colori base.
                I riflessi sono delle sfumature più o meno luminose o accentuate e caratterizzanti, che possono o no accompagnare il colore di base. Un capello biondo, ad esempio, può avere un riflesso cenere, oppure dorato o rosso, però in ognuno di questi casi quel capello rimarrà sempre e soprattutto, come colore base, un biondo.

giovedì 7 aprile 2011

La struttura del capello

         La selezione del capello è costituita da tre parti:
               Cuticola - parte esterna formata da squame tipo scaglie di pesce, di sostanza cheratinosa semitrasparente (come le unghie).   
              Corteccia - parte intermedia formata da cellule allungate, fusiformi (fi­bre), a loro volta costituite da assemblamenti di macrofibrille legate dai ponti cistinici (legami disolfurici); ogni macrofibrilla è composta da un assemblamento di microfibrille, ognuna delle quali è a sua volta formata da almeno nove proto fibrille. Ogni protofibrilla è composta di due o tre supereliche (cate­ne cheratiniche) attorcigliate come una corda; la corteccia costituisce pertanto il vero corpo del capello.
              Midollo - parte interna formata da cellule molli e talvolta anche da piccole bolle d'aria. La parte squamosa esterna, semitrasparente, lascia intravedere il colore che si trova internamente.Le squame dei capelli si possono aprire e chiudere un po' per così dire a pia­cimento, secondo il tipo di prodotto col quale vengono a contatto. Quando si rende necessaria la penetrazione all'interno della struttura capil­lare, è indispensabile aprire le squame esterne poiché tali aperture rappre­sentano le uniche vie attraverso le quali i prodotti possono penetrare. In linea di massima i prodotti alcalini tendono ad aprire le squame mentre i prodotti acidi le richiudono. Il  midollo del capello, cioè quella parte di cellule molli che si trova al centro della struttura capillare, non ha alcuna funzione specifica. Alcuni acconciatori sono convinti che il midollo costituisca una via attraver­so la quale le sostanze nutritive scorrono dal bulbo verso la punta, con il compito evidente di nutrire le cellule che compongono tutta la struttura del capello."Ma se non è altro che una produzione cornea come le unghie e le cellule componenti la sua struttura sono prive di vita, risulta evidente la non neces­sità di nutrire delle cellule che sono già morte e che, come tali, non hanno af­fatto bisogno di nutrizione.
È però anche vero che ci si può porre l'interrogativo del: «come mai esiste una parte molle interna centrale?» Oppure: «se esiste questa parte dovrà pu­re servire a qualche cosa!?»...Con un semplice ragionamento, pur non avendo la certezza assoluta, il per così dire... mistero... può essere risolto. Seguendo l'affermazione secondo la quale la parte esterna del capello (cioè le squame) indurisce al contatto dell’ossigeno atmosferico, si può dedurre che proprio per una questione di ubi­cazione, la parte centrale della struttura (cioè il midollo) non può risentire di quell'effetto indurente. La struttura dei capelli varia da persona a persona, per cui si potranno avere capelli grossi, fini, duri, morbidi, lisci, crespi, ecc...
Dal punto di vista chimico, il capello è composto di cinque elementi fondamenta­li: OSSIGENO, IDROGENO, CARBONIO, AZOTO e ZOLFO, che sono gli elementi costitutivi della cheratina, sostanza base del capel­lo e della pelle. La cheratina dei capelli differisce da quella della pelle per un maggior contenuto di zolfo. I capelli umani hanno un diametro medio di 70 micron (millesimi di millimetro). In effetti, occorrono circa quattordici capelli, disposti uno accanto all'altro, per copri­re lo spazio di un millimetro. II diametro dei capelli varia secondo l’età: molto ridotto nel neonato e nel bambino, maggiore nell'adulto, diminuisce di nuovo nella persona an­ziana.

La caduta naturale dei capelli,Tricologia base

                 Vedere capelli che cadono, è da considerarsi un fatto assolutamente normale. Se ad esempio cadono capelli durante una spazzolatura, oppure durante uno shampoo, non ci si deve impressionare.                 La caduta di un capello non è definitiva (intesa come cessata produzione di quel follicolo), finché la papilla e la zona germinativa non si sono atrofizzate. Perciò se un capello è strappato, al suo posto ne ricrescerà un altro. È quindi evidente che i capelli strappati durante la pettinatura (per intenderci, i capelli che rimangono nel pettine e nella spazzola), non possono essere considerati come caduta anomala, cioè non normale.
                 La caduta dei capelli dovrà essere considerata anomala solo nei casi in cui si avrà una mancata ricrescita e cioè quando esiste effettivamente un certo diradamento della capigliatura. Alcuni acconciatori sbagliano nel diagnosticare la caduta dei capelli proprio perché considerano anomala una forte caduta durante Io shampoo, senza pensare che appunto una parte dei capelli ancora in vita viene strappata dalla sua sede naturale a causa degli sfregamenti. Spesso a causa del massaggio praticato durante lo shampoo, ai capelli strappati ancora in vita se ne aggiungono altri già morti ma non ancora caduti, cioè non ancora usciti definitivamente dai loro follicoli. La controprova la possiamo avere osservando, dopo lo shampoo, una stasi nella caduta fisiologica, cioè normale (20-60 capelli al giorno circa). I capelli, normalmente, riprendono il loro ciclo di caduta fisiologica dopo tre o quattro giorni dal lavaggio.
                Tutto ciò sta appunto a dimostrare che una gran parte di capelli è caduta durante lo shampoo, solo perché favorita da una trazione meccanica esterna e che sarebbe ugualmente caduta (non così in massa ma divisa come numero) nei tre o quattro giorni successivi. In sostanza, una qualsiasi trazione meccanica esterna può favorire l'uscita anticipata di capelli già morti, capelli che dovrebbero cadere fisiologicamente qualche giorno dopo. È chiaro che una tal caduta non può essere considerata «anomalia». Resta dunque inteso però che l'acconciatore può sempre indirizzare la cliente su un trattamento che «favorisca» la ricrescita normale...
                 Normalmente la caduta fisiologica dei capelli è più accentuata in primavera e in autunno.


La vita del capello, Tricologia base

              L'acconciatore professionista è uno «specialista» in ogni ramo della sua professione. Essere specialista vuol dire avere delle conoscenze specifiche in un determinato campo professionale.
               Nei trattamenti capillari, significa conoscere bene le anomalie della cute e dei capelli e le loro cause.
               È fuori dubbio che la materia prima sulla quale lavoriamo è costituita dai «capelli» delle nostre clienti. Essi nascono dalla «pelle» la quale costituisce inoltre l'ambiente dove vivono, da cui traggono alimento, per questo motivo ci sembra perlomeno doverosa la conoscenza della struttura, della vita e delle funzioni di queste due importanti entità. In altre parole, per una giusta diagnosi delle anomalie occorre innanzitutto conoscere bene sia la «pelle» sia i «capelli». Inoltre queste conoscenze possono essere di grande utilità nel dialogo con la cliente.


La vita del capello

 La sede naturale dove nasce e cresce il capello è costituita dal follicolo pilifero che, in effetti, è la guaina epiteliale esterna della radice del capello. Alla sua base si trova la papilla germinativa la quale, essendo irrorata dai vasi sanguigni, rappresenta il vero centro vitale del capello.
La circolazione sanguigna apporta tutti gli elementi necessari alla vita delle cellule germinative e contemporaneamente ne elimina gli scarti metabolici. Questa irrorazione sanguigna è dunque indispensabile al buon funzionamento della papilla. Qui ogni cellula si divide e da luogo a una cellula figlia che sarà spinta verso la superficie dalla nascita di altre cellule. Con la loro cheratinizzazione, esse andranno a formare progressivamente il nuovo capello e ne determineranno la crescita. Le cellule vengono dunque spinte verso la superficie e formano man mano lo stelo pilifero. Nel colletto, che è la parte superiore del follicolo, la guaina epiteliale interna smette di crescere e lascia libero il capello.
                Il ciclo vitale del capello comprende tre fasi ben distinte: anagena, catagena e telogena. La fase anagena è quella relativa alla nascita e alla crescita del capello. Essa ha una durata variabile di circa quattro/sette anni ed è caratterizzata da un’intensa proliferazione cellulare che assicura una crescita del capello da 0,1 a 0,5 mm al giorno (da 3 mm. a 1,5 cm. al mese). In seguito la papilla si atrofizza; essa non è più irrorata dal sangue e le cellule cessano di moltiplicarsi. Il bulbo pilifero si chiude e si cheratinizza. Ha così inizio la fase catagena, una fase di riposo che ha la durata di due/ quattro settimane. In seguito, il capello completamente cheratinizzato si stacca dalla zona germinativa, ma rimane nel follicolo ancora per due/quattro mesi. È questa la fase telogena, quella finale della vita del capello. La papilla non è più che una leggera depressione. Il capello è pronto per essere espulso. Durante la fase di riposo le cellule germinative, in fondo al follicolo, riprendono la loro attività produttiva. Si forma un nuovo germe pilifero, punto di partenza della ricrescita dì un nuovo capello, il quale spinge all'esterno il capello morto provocandone in tal modo la caduta.
 

Come si passa la piastra?

                I capelli devono essere asciugati in precedenza con il phon, preferibilmente con la spazzola provando a farli più lisci possibili.
                Iniziando dalla nuca dividi i capelli in ciocche larghe circa 1 – 1,5 cm. Passa ogni singola ciocca con la piastra. Utilizza il pettine come guida. Non tenere mai la piastra nella stessa posizione per più di 3-4 secondi.
                 La temperatura della piastra va definita in base alla struttura e tipo di capello.


TEORIA DEL COLORE, Stella di Oswald

 La colorimetria è la scienza che studia i colori e definisce la loro grandezza. I colori fondamentali sono solamente tre: rosso, giallo e blu.
    Unendo due colori primari tra di loro si ottengono i colori secondari.
               I colori secondari, cioè arancio, viola e verde sono opposti ai colori primari che non partecipano alla loro formazione, quindi il verde è complementare del rosso e lo annulla, il viola e complementare del giallo e lo annulla, l’arancio e complementare del blu e lo annulla. 
               Attraverso la stella di Oswald possiamo evidenziare i colori primari, i colori secondari e la loro capacità di neutralizzazione.


lunedì 4 aprile 2011

Formaldeide, leucemia mieloide e tumore nasofaringeo!

              Agenzia Francese per la Sicurezza dei Prodotti Sanitari (AFSSAPS): Rischi nell’utilizzo di prodotti liscianti per capelli contenenti formaldeide.
              Il 17 dicembre 2010, l’Agence Française de Sécurité Sanitaire des Produits de Santé (AFSSAPS, Agenzia Francese per la Sicurezza dei Prodotti Sanitari) con l’aiuto della Direzione Generale della Concorrenza, del Consumo e della Repressione della Frode (DGCCRF) ha pubblicato un documento sui rischi per la salute dei consumatori, relativi all’utilizzo di alcuni prodotti liscianti per capelli contenenti formaldeide in una percentuale superiore a quella consentita (superiori allo 0,2%).
              Infatti, recentemente, studi scientifici non hanno escluso un possibile legame tra la formaldeide e l'insorgenza della leucemia mieloide o il tumore nasofaringeo (link: http://www.afssaps.fr/content/download/ ... llaire.pdf)


            Per tali motivazioni, l’Afssaps e la DGCCRF consigliano:
   - ai consumatori e ai parrucchieri di non acquistare o utilizzare i prodotti francesi o no presenti nella lista disponibile al seguente link http://www.afssaps.fr/content/download/30367/400833/
di consultare sempre un medico in caso di comparsa di manifestazioni cliniche durante o dopo il completamento della lisciatura dei capelli, quali irritazione agli occhi o delle vie respiratorie o della pelle, reazioni allergiche, ecc...
   - agli operatori sanitari di riferire all’Afssaps eventuali reazioni avverse gravi che si verifichino dopo l'applicazione di prodotti liscianti per capelli.
Inoltre l’Afssaps e la DGCCRF raccomandano:
   - ai professionisti parrucchieri di garantire il rispetto dei valori limite di esposizione professionale attraverso un'adeguata ventilazione e un ricambio di aria regolare.
   - ai responsabili marketing e agli importatori di prodotti cosmetici di garantire la conformità alla massima concentrazione ammissibile di formaldeide libera (0.2%) nei prodotti contenenti formaldeide, liberatori di formaldeide e/o metilen glicole.

               Essi devono anche verificare che l'etichettatura dei prodotti contenenti formaldeide in concentrazione tra lo 0,05% e lo 0,2% comprenda l'avvertimento “contiene formaldeide”.

Fonte COSMETICOVIGILANZA




domenica 3 aprile 2011

Come coprire meglio i capelli bianchi

              Non lavare i capelli prima della colorazione.  Non utilizzare bacinelle o miscelatori metallici.
              Applicare il colore prima sulla base. Si consiglia di cominciare dove la percentuale di capelli bianchi è più alta.

             1. Aggiungere la base (1/0, 2/0…7/0):
                        - da 0 – 30% capelli bianchi –  non devi aggiungere.
                        -da 30 – 50% capelli bianchi – 25% base.
                        -da 50 – 100% capelli bianchi – >50% base.
             2. Diminuire la quantità di ossigeno.
             3. Diminuire i volumi dell’ossigeno.
             4. Massaggiare 20min dopo l’applicazione.
            5. Aumentare il tempo di posa fino a 60min (dipende dal tipo di colore).
            6. Fornire calore (climazone).
       Utilizzare sempre un ottimo trattamento post colore.